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Marosia Castaldi: A vivere si impara |
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Quale paesaggio ti piace di più quando cammini? |
29 aprile
2004 |


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Dopo aver accompagnato mia figlia a scuola, mi concedo venti di cammino. Posso scegliere tra due strade. Una mi porta a sud, verso case moderne brutte e uguali tra le quali si apre uno spiazzo che chiamano “parco”, fatto di pochi alberi e di cani randagi. E’ un paesaggio anonimo, già di periferia. L’altra strada , verso nord, mi porta al centro.Ci sono palazzi belli e antichi, chiese importanti, e un parco che è veramente un parco con le aiuole ben curate, i recinti per i cani ed i bambini.E’ il paesaggio più “civilizzato, che non lascia niente all’imprevisto. La storia l’ha già tutto chiuso dentro le sue briglie. Per questo ci so o un sacco di recinti. Dopo averle percorse tante volte queste strade, ho capito qual è il mio paesaggio. E’ quello verso sud, quello anonimo, periferico, quasi senza forma. Nell’altra strada c’è troppo paesaggio. Qui invece non c’è quasi niente. posso immaginare qualsiasi cosa di cani, di alberi e di case nella nebbia che li avvolge nell’inverno o nel primo sole che li illumina quando viene primavera. Allora ho capito perché ho lasciato Napoli, al di là di qualsiasi ragione familiare o di lavoro , ho capito che Napoli è “troppo paesaggio” per poter creare un paesaggio mio.Ora quel paesaggio così forte, lo posso far fiorire solo se cammino dove né vulcani né case avite né troppi monumenti mi azzerano il pensiero. Preferisco camminare dove nessuno sembra che abbia mai abitato, dove quel cane randagio potrebbe essere mio. Preferisco camminare dove anch’io posso entrare dentro il paesaggio. Tu quale paesaggio preferisci per sentire viva la tua mente?
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I vostri commenti
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Il commento di Marcella P. |
29 aprile
2004 |


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In realtà mi piacerebbe dire cose sul pomeriggio di ieri, dove l'emozione era tanta da levare le parole, ma allarghiamo la visione ai percorsi dello sguardo.
Anche a me piace la non apparecchiatura delle cose, sono ingombrante e ho bisogno di spazio. Mi piacciono le marciti di fronte alla scuola dove insegno e ogni tanto penso a come sarebbe bello svegliarsi di fronte a loro e non di fronte ad altre case.
Capisco i miei alunni una volta che mi hanno chiesto di levare dalla parete i loro cartelloni dicendo " I muri devono essere vuoti" .
Abbiamo tutti bisogno di pagine bianche .
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