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Marosia Castaldi: A vivere si impara |
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Sappiamo affidarci al flusso della vita? |
27 maggio
2004 |


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Ci sono mille cose di cui si può aver paura: di dimenticare l’ombrello, di lasciare il gas acceso, di perdere le chiavi, di viaggiare , di entrare in ascensore, di incontrare un gatto o un cane o un top o un ragno, di trovarsi da soli in una piazza, di uscire di casa, di stare chiusi in casa. Io ho paura di dimenticare tutto. Per questo dissemino la casa di bigliettini in cui scrivo le cose da non dimenticare. Sono cose di tutti i tipi come: comprate il latte, continuare il libro, andare in banca, rispondere alle mail, comprare la maglietta per la figlia, pagare la bolletta, pagare la refezione, riparare la caldaia. Anche nella scrittura , come nella vita, ho paura d dimenticare, di perdere le fila. Mi avviene quello che avveniva a D’Arrigo quando scriveva il suo secondo libro: “ E’ stato un periodo spaventoso quest’ultimo per me, e dire che ne ho avuti di periodi spaventosi. Sto male, caro Rino, sto male da parecchio tempo, sapendo che se interrompevo, non ce l’avrei fatta riprendere le fila”. Il fatto è che la vita non si lascia controllare, non la si può rinchiudere nell’ordine finto delle liste della spesa o delle “cose da non dimenticare2. La vita vera è “calma, lusso, voluttà”. E’ affidarsi, abbandonarsi, lasciarsi andare. Ma è l’arte più difficile imparare che la vita, per essere trovata , deve essere persa, lasciata, abbandonata.
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I vostri commenti
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Il commento di roberta |
27 maggio
2004 |


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Inevitabile flusso ci prende come quando il mare è agitato, le navi non partono e l'isola è sola e indifesa.
Io con questo dannato flusso ci litigo sempre e non ho imparato ancora a farci affidamento...
un bacio, Roberta. |

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