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Marosia Castaldi: A vivere si impara |
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L'importanza dei vestiti |
7 giugno
2005 |


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Avevo sempre visto Mara vestita con giubbotti jeans, con camicie e pullover larghi, ma quando la figlia di tre anni cadde in coma per una meningite, Mara, che passava le notti accanto alla bambina cantandole canzoni e raccontandole le fiabe per farla uscire da quella notte che sembrava non dover finire, cominciò a mettersi cappellini colorati, gonne a fiori enormi, pantaloni stretti e giacchettine verde mela, collettivi pelliccia finta che andavano nelle sfumature di colore dal giallo fin al viola. Cominciò a truccarsi in modo tanto forte da fare quasi una maschera colorata sulla faccia che aveva sempre avuto Lei ci credeva in quei vestiti e nella maschera che portava sopra il viso: servivano a credere ancora un poco nella vita. |
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I vostri commenti
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Il commento di Silvano |
10 giugno
2005 |


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Si può non lasciare un commento a tema in un blog. Boh. Stasera ho una tristezza che forse solo un pianto consolatore riuscirebbe a lenire. Perchè? Quali strani meccanismi scattano apparentemente senza motivo e tutto il buono va a farsi fottere lasciandoti solo i rimpianti e lo scontento di non fare davvero quello che vuoi, in nome di un senso del dovere che forse è solo l'incapacità a vivere davvero tutto con più semplicità. Una volta l'avrei scritto nel mio quaderno con la carta di Amalfi, adesso lo scrivo qui. Che il blog sia anche un analista gratuito? |

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