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Marosia Castaldi: A vivere si impara |
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Il giornale |
20 giugno
2005 |


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Baudelaire diceva che non bisogna comprare il giornale. Si viene sommersi da cose che non si riescono a dominare né capire. Io da molto tempo non lo compro tutti i giorni, come facevo prima quando avevo più tempo e la mancanza di notizie mi faceva sentire tagliata fuori dalle cose. Credevo che non avrei mai potuto farne a meno e invece mi sono abituata. Le notizie arrivano in casa solo dalla televisione che ogni sera vediamo con le ragazze dopo cena. Dopo un poco sembra tutto uguale, Conosci le facce, conosci a memoria le pubblicità. A me è cominciato a sembrare di vivere spaccata: da una parte un mondo ovattato, lontano, senza senso; dall’altra la palla ovattata che sono diventata io, chiusa tra scuola, casa, lavoro e senza mai il giornale. Almeno una parola, lì ogni tanto, riusciva a colpire l’immaginazione mentre nel telegiornale tutto diventa uguale: i morti , le alluvioni , il rialzo dei prezzi, la bocca dell’annunciatrice. L’ultima vola che è venuta una freccia dalla schermo è stato quando le ragazzine , mentre lavavo i piatti dentro la cucina, mi dissero: “Mamma vieni a vedere! Sono scoppiate le Twin Towers”. Poi è calato il silenzio sulle cose. |
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